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100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

BOLOGNA, LARDO C'E'. IL MERCATO NO

Fatica ad entrare definitivamente nel vivo il mercato cestistico italiano verso la stagione 2009/2010. I movimenti più eclatanti continuano a riguardare gli allenatori, con la notizia principale che arriva da Bologna, sponda Virtus. L'incertezza sul futuro societario delle V nere non ferma il presidente Sabatini, ormai pronto (o rassegnato?) a restare al timone del team felsineo ed attivo in vista del prossimo futuro, nonostante le sbandierate ristrettezze economiche. Il primo tassello per i bianconeri è il nuovo coach: Lino Lardo.

Il 50enne ex Rieti, artefice del miracolo-salvezza dei laziali e fortemente voluto dal patron bolognese, arriva sotto le due torri sottoscrivendo un contratto biennale. Proprio la formazione reatina resta al momento l'unica in tutta la Serie A ancora sprovvista di guida tecnica, poiché - quasi in contemporanea con la Virtus - anche la Premiata Montegranaro ha occupato la propria panchina, ingaggiando Fabrizio Frates. Dopo le fortunate stagioni casertane, l'ex viceallenatore della nostra nazionale ha firmato per due anni con i gialloblu marchigiani.

Lentamente iniziano però a muoversi anche i giocatori che calcheranno i nostri parquet nella stagione a venire. Il primo vero colpo è della Benetton, che esulta per la non-scelta di Daniel Hackett al Draft NBA: la mancata chiamata dei professionisti riporta quindi in Italia il play pesarese, 21 anni, che vestirà la maglia di Treviso per i prossimi 3 anni. Il ruolo chiave del playmaker sarà croce e delizia del mercato di molte formazioni, e chi si è cautelato in tal senso è Cantù: da Rieti è arrivato infatti Jerry Green, 190 cm di altezza, 29enne regista autore di una ottima stagione con i colori rossoazzurri (33.1 minuti e 11.3 punti di media in maglia Solsonica).

Tutto l'ambiente sembra restare in attesa di mosse a sensazione che, per ora, non arrivano. Le voci e le trattative virtuali sembrano molteplici, ma il sospetto è che per accendere questa campagna acquisti nella quale i soldi da spendere sono pochi serva soprattutto un nome: quello di Stefano Mancinelli. L'azzurro non sembra (giustamente) propenso ad accettare la Legadue con la sua Fortitudo, e intorno a lui il duello di mercato è circoscritto tra Siena e Milano. Si rinnova così anche a tavolino l'ultima sfida scudetto, con i biancorossi di coach Bucchi che sembrano però in vantaggio, anche nelle preferenze del giocatore.

DRAFT E MERCATO, L'NBA SI ACCENDE

Si è svolto nella notte al Madison Square Garden di New York il Draft NBA 2009, il tradizionale appuntamento con le nuove scelte per le 30 franchigie del massimo campionato cestistico mondiale. Tutto come previsto - in quello che molti hanno definito il Draft più povero da vari anni a questa parte - per quanto riguarda la chiamata numero 1: il favoritissimo Blake Griffin, ventenne ala forte proveniente dal college di Oklahoma, è il primo ad affiancare David Stern sul palco e ad infilarsi il cappellino della formazione che lo ha scelto, ovvero i Los Angeles Clippers.

Le parziali sorprese sono arrivate in seguito, con il gigante (220 cm) Hasheem Thabeet agguantato col numero 2 dai Memphis Grizzlies e il play spagnolo Ricky Rubio - la scelta più attesa da questa parte dell'oceano - scivolato fino alla quinta chiamata. Il suo arrivo a Minnesota, franchigia protagonista anche al numero 6 con l'altro playmaker John Flynn, fa già discutere. L'ex Virtus Roma Brandon Jennings rientra per un soffio nella Top 10 e vola a Milwaukee; c'è gloria anche per un'altra conoscenza dei nostri parquet, lo svedese di Biella Jonas Jerebko - scelto al secondo giro dai Detroit Pistons - mentre l'unico giocatore italiano in ballo, Daniel Hackett, è rimasto fuori da tutte le 60 operazioni.

Ma in queste ore l'NBA sta vivendo momenti caldi grazie anche ai movimenti di mercato. La miccia è stata accesa da un pezzo da novanta, Shaquille O'Neal: l'ormai storico centro, 37enne ma ancora in grado di dare un contributo all'altezza della sua fama, lascia Phoenix e si trasferisce ai Cleveland Cavaliers. In cambio vanno ai Suns ben 3 giocatori (tra cui Ben Wallace) e 500mila dollari. Per il team dell'Ohio, dopo la delusione degli ultimi playoff, è il colpo necessario per rilanciare subito le ambizioni di titolo e creare - con Shaq e Lebron James - una straordinaria coppia sul campo e a livello mediatico.

Fervono gli scambi e si muovono altri nomi importanti: un'altra superstella, Vince Carter, si sposta infatti dai New Jersey Nets agli Orlando Magic, all'interno di un grosso affare tra le due formazioni che vede interessati altri 4 giocatori. Vincredible, 32 anni, vola quindi in Florida per rafforzare il roster della franchigia già finalista nella stagione appena conclusa. Gli ultimi rumors made in USA riguardano anche i nostri colori, con al centro delle voci Marco Belinelli: il bolognese vuole precise garanzie in vista della sua terza stagione NBA, che evidentemente non è convinto di poter ottenere da Golden State e coach Nelson, e alla finestra per lui si sono affacciati i Phoenix Suns.

TUTTI I VERDETTI DELL'ANNO

A stagione conclusa, riassumiamo per intero i verdetti emersi sui parquet italiani durante la lunga avventura cestistica 2008/2009, dando poi uno sguardo a quelle che saranno le nostre rappresentanti nelle varie competizioni europee per l'anno a venire.

Classifica finale della Serie A:
1. Mens Sana Siena, 2. Olimpia Milano, 3. Pall. Treviso, 4. Pall. Biella, 5. Virtus Roma, 6. Basket Teramo, 7. Virtus Bologna, 8. Victoria Libertas Pesaro, 9. Pall. Cantù, 10. Basket Club Ferrara, 11. Scandone Avellino, 12. Sutor Montegranaro, 13. Juve Caserta, 14. Nuova Sebastiani Rieti, 15. Fortitudo Bologna, 16. Pallalcesto Amatori Udine

Campione d'Italia: Mens Sana Siena

Retrocesse in Legadue: Fortitudo Bologna, Pallalcesto Amatori Udine

Promosse in Serie A: Pall. Varese, Triboldi Cremona

Vincitrice della Supercoppa Italiana: Mens Sana Siena

Vincitrice della Coppa Italia: Mens Sana Siena

Partecipanti all'Eurolega 2009/10: Mens Sana Siena (con licenza triennale), Virtus Roma (con licenza triennale), Olimpia Milano, Pall. Treviso (al turno preliminare)

Partecipanti all'Eurocup 2009/10: Pall. Biella, Basket Teramo (al turno preliminare)

Partecipante all'EuroChallenge 2009/10: Victoria Libertas Pesaro

PANCHINE, E' ANCORA VALZER

Tra conferme annunciate e novità più o meno attese, continua a completarsi il quadro delle guide tecniche delle formazioni che parteciperanno alla Serie A 2009/2010.

Non si registrano cambiamenti a sorpresa in casa Virtus Roma, dove - dopo l'ufficiosità già data al termine degli sciagurati playoff della Lottomatica - un comunicato ufficiale della società capitolina ha provveduto a dissipare tutte le voci ed a confermare Nando Gentile come capo allenatore anche per la prossima stagione. Il coach di Tuoro, subentrato in corsa a Repesa e protagonista di un anno altalenante (capace di 9 vittorie consecutive come di essere eliminato da Biella nella post season), non sembra godere più dei favori di parte della tifoseria romana, ma la fiducia che Toti gli ha concesso sarà per lui una occasione di pronto riscatto da non fallire.

Volti nuovi invece si presentano a Pesaro. Perso Sacripanti, volato a Caserta, la Scavolini ha annunciato già da alcuni giorni il nome del nuovo tecnico: Luca Dalmonte. Il coach imolese, 45 anni, è reduce da due annate positive sulla panchina di Cantù, durante le quali ha conquistato una qualificazione ai playoff sfiorandone un'altra nel corso dell'ultimo campionato.

La maggiore sorpresa arriva però da Treviso. Dopo il saluto di Oktay Mahmuti e le conseguenti mille voci riguardanti i possibili nuovi arrivi alla guida della Benetton, la società veneta ha sorpreso un po' tutti con l'annuncio della promozione a head coach del suo ormai storico allenatore in seconda: Francesco Vitucci. Per Frank - dal 2003 a Treviso come assistente prima di Ettore Messina, poi di David Blatt e infine di Mahmuti - arrivano l'esperienza e l'occasione più importanti dell'intera carriera, per la prima volta titolare della panchina di una storica grande del nostro basket, con la quale rivivrà anche l'emozione della partecipazione all'Eurolega.

ETTORE MESSINA... IN BIANCO

Dopo aver lasciato la panchina del Cska Mosca, e dopo settimane di conseguenti voci e indiscrezioni, arriva l'ufficialità: Ettore Messina è il nuovo allenatore del Real Madrid. Il 49enne tecnico italiano ha firmato un contratto triennale con le merengues a 1 milione e 800 mila euro a stagione, sposando il progetto del neo-presidente madridista Florentino Perez, decisamente ambizioso non soltanto nel calcio.

Dopo aver onorato le panchine di Virtus Bologna, Nazionale italiana, Treviso e Cska, per uno dei tecnici più vincenti della storia recente del basket continentale - 4 volte campione d'Europa, 8 campionati nazionali e 9 coppe nazionali conquistati tra Italia e Russia - la nuova avventura ha il sapore della scommessa. In casa Real c'è una squadra da ricostruire, dopo i risultati quasi mai esaltanti delle ultime stagioni, ma i mezzi a disposizione di Perez potranno certamente consentire a Messina di allestire un roster rinforzato ed in grado di tornare a vincere ai massimi livelli.

Per chi potrà permetterselo, sul mercato non ci sarà che l'imbarazzo della scelta. E i primi rumors riguardanti le big della pallacanestro europea sembrano confermarlo: proprio il nuovo Real potrebbe aprire le danze facendo la spesa in Italia, mettendo a segno un colpo a sensazione che ha il nome di Rimantas Kaukenas. Per convincere Siena a privarsi di una delle sue ormai storiche pedine - e spingere il lituano ad accettare il trasferimento - serviranno presumibilmente molti denari.

Ma il sospetto è che la forbice tra quei pochi team che possono mettere nella campagna acquisti dei budget spropositati e il resto della compagnia - con le squadre italiane purtroppo aggregate in questa seconda fascia - sia destinata ad accentuarsi ulteriormente. Con buona pace della sana concorrenza.

MONTEPASCHI CAMPIONE D'ITALIA

Gara 4 è totalmente senza storia, Siena stravince 82-47 e conquista il suo terzo scudetto consecutivo

E' finita proprio come doveva finire, come tutti si aspettavano che finisse già dall'inizio di questo campionato mai in discussione. Nella quarta e ultima uscita della serie finale non c'è partita, e il roboante +35 con il quale il Montepaschi si impone consente a Pianigiani e ai suoi giocatori di completare imbattuti il cammino in questi playoff. Per la società del presidente Minucci è il terzo scudetto consecutivo, il quarto in assoluto dopo il primo storico titolo conquistato nel 2004.

Difficile trovare spunti tecnici e tattici in un match mai realmente iniziato, escludendo il 6-3 con il quale Milano dopo 2 minuti ha tentato di illudere che potesse esserci ancora una partita vera. Troppo scarica l'AJ, arrivata con la spia della riserva accesa e la bandiera bianca alzata dopo l'equilibrio visto sul parquet del Forum 48 ore prima. La valanga di canestri senesi - con Domercant e Sato in grande spolvero al tiro pesante - seppellisce gli avversari sotto un terrificante 32-9 al termine del primo quarto, facendo poi ondeggiare il vantaggio sempre intorno ai 30 punti di margine.

Per questo strepitoso gruppo che la dirigenza e lo staff tecnico della Mens Sana hanno saputo costruire negli ultimi anni, la serata diventa così una lunga passerella in attesa della sirena conclusiva, dopo la quale - sul terrificante 47-82 finale - c'è posto solo per la nuova festa biancoverde. Arduo anche trovare un migliore in campo: per una Milano in bambola, arenata al 17% al tiro da 3, l'unico in doppia cifra è Hawkins - 13 punti ma solo 3 di valutazione - mentre nel Montepaschi c'è gloria per tutti, con Lavrinovic sugli scudi (15 punti) contornato dai soliti Sato, McIntyre e Kaukenas.

Si conclude così, dopo poco più di 8 mesi, il campionato forse più scontato che l'Italia cestistica ricordi. Giù il cappello davanti a questa Siena da record, esempio di organizzazione in campo e fuori, macchina perfetta sul parquet, i cui tanti punti di forza - tra cui la concentrazione dal primo all'ultimo secondo di gara e un gioco senza debolezze che consente di sfruttare al meglio le potenzialità di ognuno dei singoli - la rendono una delle squadre più forti e complete mai viste sui nostri campi in 90 anni di storia.

Per il prossimo futuro, come ogni anno, si cercano avversari. Ma l'impressione è che l'unico vero rivale che potrà avere il Montepaschi....sarà il Montepaschi stesso, alla ricerca di nuove sfide e magari di quel successo al massimo livello continentale che ancora manca.

ARMANI JEANS, MIRACOLO SFIORATO

Milano sciupa la più grande delle occasioni: anche in gara 3 la spunta il Montepaschi, seppur al fotofinish. Martedì il primo match-ball scudetto per i senesi

Quando dopo due partite senza storia tutti i giochi sembrano ormai fatti, quando anche lo scommettitore più audace non può che arrendersi davanti all'evidenza di un risultato ormai scontato, per cambiare - almeno parzialmente - gli eventi serve un'impresa. L'AJ Milano ha provato a concretizzarla, questa impresa, presentandosi al Forum di Assago trasformata rispetto alla squadra abulica e quasi rassegnata vista a Siena; ma non sempre i miracoli riescono, e sulla linea del traguardo è ancora il Montepaschi ad alzare le braccia, vincendo 73-72 e portandosi sul 3-0 nella serie finale.

Pur priva del proprio centro titolare Taylor, l'Armani Jeans dà subito l'impressione di voler fare sul serio: il primo quarto di gioco procede con entrambe le formazioni appaiate, pronte a rispondersi colpo su colpo, prima che 6 punti consecutivi di uno scatenato Morris Finley portino i campioni d'Italia sul 20-26. Nella seconda frazione la reazione dei biancorossi è però veemente, forse come non mai in questa stagione, e la coppia Hawkins-Hall in grande spolvero trascina Milano fino ad un clamoroso +9. Il 45-39 con cui si va negli spogliatoi fa sognare gli oltre diecimila tifosi di casa.

Anche nella ripresa gli uomini di Bucchi tengono di forza il vantaggio nel punteggio, ma il ritorno senese arriva al momento giusto: tra il 27° e il 30° minuto l'Armani non segna più, ed è ancora Finley - con un parziale tutto suo di 7-0 - a riportare il Montepaschi avanti di un'incollatura. Gli ultimi 10 minuti diventano così ad altissima tensione, sul filo di un inconsueto equilibrio. Ad un minuto dalla conclusione, la bomba da 3 di un chirurgico Stonerook riporta gli ospiti avanti di un punto, i liberi di Lavrinovic danno al Montepaschi il +3, e il finale è il più inatteso possibile, soprattutto per il pubblico milanese: con 3 secondi sul tabellone, David Hawkins segna entrambi i propri liberi, non lasciando più tempo se non per far suonare la sirena sul 72-73 che lancia i toscani verso il tricolore.

Tricolore per il quale Pianigiani dovrà ringraziare il suo play di riserva, Morris Finley: i suoi 18 punti, molti dei quali arrivati nei momenti cruciali della gara, hanno salvato la serata di una Siena che ha avuto meno del solito da McIntyre, Sato e Domercant. A Milano non è bastato il miglior Hawkins di questa finale (23 punti), un Mike Hall da sontuosa doppia doppia (15+14 rimbalzi) e un nuovo protagonista trovato in Joey Beard, autore di 12 punti ma ancora più utile in difesa. Per Bucchi continua a latitare il contributo degli altri esterni, specialmente quelli italiani: con Mordente e Vitali fermi ieri a quota zero, ma assenti ingiustificati dall'inizio della serie, giocare ogni volta alla pari contro la corazzata in biancoverde diventa un'utopia.

All'Armani Jeans resta in bocca il sapore dell'occasione persa; se sarà irripetibile lo sapremo già martedì sera, quando si tornerà al Forum per gara 4 e i campioni in carica avranno il primo match ball per chiudere il conto-scudetto.

MERCATO: PANCOTTO AD AVELLINO

Ancor prima che a muoversi siano le pedine che calcheranno i parquet nella stagione 2009/2010, il mercato cestistico italiano continua a proporre novità sulle panchine dei team della prossima Serie A. L'ultimo avvicendamento, parzialmente inatteso, arriva da Avellino: la formazione campana ha annunciato l'ingaggio - in qualità di nuovo allenatore - di Cesare Pancotto.

I biancoverdi del presidente Ercolino, dopo una stagione nella quale hanno conosciuto l'onore (e l'onere) della partecipazione all'Eurolega ma complessivamente ben al di sotto delle aspettative, si separano quindi dal precedente coach Zare Markovski, affidando la rifondazione della squadra ad uno dei senatori delle panchine nostrane.

Pancotto - 54 anni, nato a Porto San Giorgio - è infatti uno degli elementi di più lunga militanza tra i tecnici italiani, con una carriera iniziata a metà anni '80 e giunta ormai al quarto di secolo. Il suo nome è stato legato principalmente prima a quello di Trieste, squadra che ha allenato - seppur in due tranches - per 5 anni, e più di recente a quello della Snaidero Udine, da lui guidata per 3 stagioni fino al 2008.

Per il coach marchigiano la nuova avventura in Campania può rappresentare un'immediata opportunità di riscatto personale, dopo un 2009 da dimenticare al timone della Fortitudo Bologna, nel quale non è riuscito ad evitare la storica retrocessione dei bolognesi in Legadue.

SIENA-MILANO, OVVIAMENTE E' 2-0

Il Montepaschi non regala niente neanche in gara 2 ad una Armani Jeans comunque più reattiva. 79-66 il risultato finale

Niente di nuovo sul fronte-scudetto: questo un possibile titolo per il film dell'atto conclusivo della stagione cestistica italiana, che anche dopo gara 2 della serie finale tra Siena e Milano non riserva colpi di scena, sorpres
e improbabili che ormai nessuno neanche aspetta più. Rispetto all'uscita di 48 ore prima, sul parquet toscano scende in campo una Armani Jeans un minimo più combattiva e meno disposta a fare la vittima sacrificale, ma non basta contro un Montepaschi sempre in controllo del match e sempre avanti nel punteggio.

Dopo il 5-0 iniziale, nelle quali le polveri biancoverdi sembrano ancora piuttosto bagnate, l'AJ si sveglia e sembra esserci partita per quasi tutta la prima frazione, conclusa però con una di quelle micidiali accelerazioni senesi alle quali nessuno in Italia ha mai trovato contromisura: il parziale dei padroni di casa continua nel secondo quarto, Milano segna a fatica e si affida ad una quasi disperata difesa a zona, che riesce almeno nell'intento di limitare i danni. Si va a riposo sul 44-30, e nella ripresa il canovaccio della gara non cambia.

Gli uomini di Bucchi tengono botta, non cedono ma non riescono mai ad avvicinarsi realmente, a scendere sotto la doppia cifra di svantaggio, così al Montepaschi basta lo stretto necessario per tenere le redini del match senza patemi, chiudendo i conti nell'ultimo quarto, quando sale in cattedra a suon di assist Terrell McIntyre: i biancoverdi volano a +20, lasciando a
Milano gli ultimi minuti per rendere il passivo finale meno pesante. 79-66, 2-0 nella serie, e per i campioni d'Italia in carica il risultato sembra ottenuto quasi col minimo sforzo.

Basta scrutare il tabellino per rendersi conto dello strapotere di questa Siena: coach Pianigiani può concedersi il lusso - in una serie nella quale si gioca ogni 2 giorni - di una rotazione reale a 7 elementi, nella quale anche chi vede il campo per pochi minuti dà un contributo di estrema efficacia. Sugli scudi il già citato McIntyre - 9 assist e 30 di valutazione - insieme ai soliti noti Kaukenas e Sato (16 e 11 punti). Nelle file milanesi, positive le prestazioni di tutto il reparto lunghi (36 rimbalzi di squadra, Katelynas 14 punti), compensate però dalla brutta serata e dall'estrema imprecisione al tiro degli esterni, compreso quell'Hawkins che continua a non riuscire ad incidere. Col 39% al tiro da 2, questa AJ non può di certo coltivare sogni di gloria.

MONTEPASCHI-ARMANI, NON C'E' STORIA

Grazie alla difesa e alla maggiore profondità del suo roster, Siena domina gara 1 di finale. Kaukenas e Sato trascinano i toscani, vittoriosi 80-57.

Circa 16 minuti effettivi. Tanto è durata l'illusione di assistere, in occasione della prima uscita di finale scudetto tra Siena e Milano, ad una gara e ad una serie quantomeno equilibrate ed avvincenti. Tanto è durata la resistenza di una Armani Jeans decente per tutta la prima frazione di gioco, conclusa con una sola lunghezza di svantaggio, ma poi sempre più scioltasi come neve al sole davanti al solito, impietoso Montepaschi.

Dopo una fase di studio dell'avversario durata per l'appunto un quarto e mezzo, ai campioni d'Italia è bastato aumentare leggermente il numero dei colpi, premere quanto basta sull'acceleratore per scavare con un parziale di 12-0 il solco nel punteggio risultato poi decisivo. L'attacco milanese - fino a quel punto rettosi principalmente sui tentativi da 3 punti, vista anche la scarsissima vena dei suoi lunghi, Taylor su tutti - si inceppa senza speranza, la difesa ordinata da Pianigiani raddoppia e blocca inesorabilmente David Hawkins, e in maglia biancoverde salgono in cattedra Kaukenas e Sato (17 e 15 i rispettivi punti a fine gara).

Il +11 dell'intervallo lungo non può che dilatarsi ulteriormente nella ripresa, fino a vedere Siena sfiorare i 30 punti di margine, prima di un ultimo quarto di purissimo garbage time e di semplice accademia, nel quale il Montepaschi non molla mai la presa, come sua abitudine, fino alla sirena finale. L'80-57 conclusivo risulta addirittura bugiardo rispetto a ciò che si è visto sul parquet, data la scarsa convinzione nelle proprie possibilità e la poca grinta messa in campo dalla formazione ospite. La valutazione totale di squadra recita 119-38 in favore dei biancoverdi, e per questa Milano arenata sotto quota 60 urgono provvedimenti seri in vista delle prossime uscite, quantomeno per evitare un "cappotto" imbarazzante.

Per il coach della AJ, Bucchi, il tentativo di attuare la stessa filosofia del suo dirimpettaio Pianigiani per quanto riguarda le rotazioni dei giocatori non sembra da riproporre: nel momento in cui da una parte escono dalla panchina elementi come Lavrinovic e Kaukenas, e dall'altra invece vanno concessi molti minuti ai pur onesti ma oggettivamente limitati Katelynas e Sangarè, la frittata è inevitabile. Così come risulta al momento difficile pensare di poter arginare una corazzata come quella senese, i cui veri punti di forza sono la solidità mentale e una concentrazione incessante lungo tutti i 40 minuti.

Domani sera si rigioca, sempre al PalaMensSana: gli spunti che proporrà gara 2 saranno probabilmente sufficienti per stabilire se questa serie appena iniziata sarà già - almeno virtualmente - finita.

MERCATO, PRIME NOVITA' IN PANCHINA

A bocce ancora non completamente ferme, con uno scudetto sulla carta ancora da assegnare, in Serie A fervono già i preparativi in vista della stagione 2009/2010, con due formazioni al centro dei primi importanti cambi nel ruolo di capo allenatore.

Ad aprire il valzer delle panchine ci ha pensato la scorsa settimana la NGC Cantù, annunciando l'ingaggio del nuovo coach Andrea Trinchieri, in sostituzione di Luca Dalmonte. Trinchieri, 41 anni, è uno dei nomi nuovi più interessanti nel panorama italiano, reduce dalla clamorosa stagione di Legadue alla guida della Prima Veroli, nella quale il team laziale ha conteso la promozione alla ben più quotata Varese fino all'ultima giornata.

E' invece notizia delle ultime ore il cambio sulla panchina della Eldo Caserta: a rimpiazzare - dopo 2 stagioni di eccellenti risultati - Fabrizio Frates arriva Stefano Sacripanti. All'ormai ex allenatore della Scavolini, artefice dal 2001 di alcuni campionati di valore assoluto al timone di Cantù, nominato Allenatore dell'anno nel 2002, il compito di soddisfare le presumibili ambizioni della squadra campana, dopo la salvezza conquistata quest'anno con qualche patema e qualche polemica di troppo.

Restano momentaneamente vacanti alcuni posti alla guida tecnica delle partecipanti alla massima serie - Montegranaro, Pesaro, Rieti - e di certo altre formazioni sono in attesa di fare chiarezza sulle loro prossime strategie. La certezza è che i movimenti di mercato stanno appena iniziando, e che non sono da escludere ulteriori futuri colpi di scena.

SIENA E MILANO, A VOI

Stasera a Siena al via la serie che assegnerà lo scudetto 2009. Montepaschi favoritissimo, ma Milano vuole provarci.

Volge al termine la corsa - iniziata lo scorso 12 ottobre - dell'87° campionato italiano di basket. Questa sera alle ore 20 al PalaMensSana di Siena andrà in scena gara 1 della fi-nale playoff tra i padroni di casa, campioni d'Italia in carica, del Montepaschi e l'Armani Jeans Milano, con tutti i favori del pronostico che pendono nettamente verso la parte biancoverde.

Gli uomini di coach Pianigiani - in cerca del terzo titolo tricolore consecutivo - arrivano infatti all'appuntamento con un bilancio stagionale a dir poco pazzesco: considerando tutte le competizioni nazionali (dalla Supercoppa di fine settembre alla Coppa Italia, dalla regular season ai playoff), in 40 incontri disputati Siena ha raccolto una sola sconfitta. Può sembrare francamente improbabile che le motivazioni di una corazzata costruita per vincere sempre, anche quando i 2 punti sembrano superflui, possano venir meno proprio sul più bello, ora che si è in vista della linea del traguardo.

Quali allora le possibilità per questa Armani, autrice di un anno altalenante ma arrivata a dare il meglio proprio in questa post season? Quali le armi che il coach biancorosso Bucchi può tentare di estrarre per sconfiggere un avversario oggettivamente superiore? Facile rispondere con il nome di David Hawkins. Le sorti del Falco - alla sua seconda finale scudetto dopo quella della scorsa stagione con Roma - restano però a tutt'oggi da decidere, per colpa di un infortunio al ginocchio sinistro, rimediato in allenamento, che terrà il campione USA in dubbio fino all'ultimo momento.

Ma in casa milanese tutti dovranno dare il 110%, se si vorrà anche solo impensierire McIntyre e compagni. Specialmente su una distanza così lunga qual è quella di questa serie, al meglio delle 7 partite. La speranza dei tifosi AJ presumiamo sia quella di strappare almeno un successo, magari tra le mura amiche, all'armata-Montepaschi; quella di tutti noi appassionati è il non assistere a degli incontri a senso unico, e che questo nostro campionato dalle scarne emozioni regali in conclusione uno spettacolo all'altezza della sua fama.

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