BASKET BLOG

100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

MONTEPASCHI-ARMANI, NON C'E' STORIA

Grazie alla difesa e alla maggiore profondità del suo roster, Siena domina gara 1 di finale. Kaukenas e Sato trascinano i toscani, vittoriosi 80-57.

Circa 16 minuti effettivi. Tanto è durata l'illusione di assistere, in occasione della prima uscita di finale scudetto tra Siena e Milano, ad una gara e ad una serie quantomeno equilibrate ed avvincenti. Tanto è durata la resistenza di una Armani Jeans decente per tutta la prima frazione di gioco, conclusa con una sola lunghezza di svantaggio, ma poi sempre più scioltasi come neve al sole davanti al solito, impietoso Montepaschi.

Dopo una fase di studio dell'avversario durata per l'appunto un quarto e mezzo, ai campioni d'Italia è bastato aumentare leggermente il numero dei colpi, premere quanto basta sull'acceleratore per scavare con un parziale di 12-0 il solco nel punteggio risultato poi decisivo. L'attacco milanese - fino a quel punto rettosi principalmente sui tentativi da 3 punti, vista anche la scarsissima vena dei suoi lunghi, Taylor su tutti - si inceppa senza speranza, la difesa ordinata da Pianigiani raddoppia e blocca inesorabilmente David Hawkins, e in maglia biancoverde salgono in cattedra Kaukenas e Sato (17 e 15 i rispettivi punti a fine gara).

Il +11 dell'intervallo lungo non può che dilatarsi ulteriormente nella ripresa, fino a vedere Siena sfiorare i 30 punti di margine, prima di un ultimo quarto di purissimo garbage time e di semplice accademia, nel quale il Montepaschi non molla mai la presa, come sua abitudine, fino alla sirena finale. L'80-57 conclusivo risulta addirittura bugiardo rispetto a ciò che si è visto sul parquet, data la scarsa convinzione nelle proprie possibilità e la poca grinta messa in campo dalla formazione ospite. La valutazione totale di squadra recita 119-38 in favore dei biancoverdi, e per questa Milano arenata sotto quota 60 urgono provvedimenti seri in vista delle prossime uscite, quantomeno per evitare un "cappotto" imbarazzante.

Per il coach della AJ, Bucchi, il tentativo di attuare la stessa filosofia del suo dirimpettaio Pianigiani per quanto riguarda le rotazioni dei giocatori non sembra da riproporre: nel momento in cui da una parte escono dalla panchina elementi come Lavrinovic e Kaukenas, e dall'altra invece vanno concessi molti minuti ai pur onesti ma oggettivamente limitati Katelynas e Sangarè, la frittata è inevitabile. Così come risulta al momento difficile pensare di poter arginare una corazzata come quella senese, i cui veri punti di forza sono la solidità mentale e una concentrazione incessante lungo tutti i 40 minuti.

Domani sera si rigioca, sempre al PalaMensSana: gli spunti che proporrà gara 2 saranno probabilmente sufficienti per stabilire se questa serie appena iniziata sarà già - almeno virtualmente - finita.

0 commenti:

Posta un commento

Lettori fissi