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LOTTOMATICA-ANGELICO, ATTO PRIMO

La Virtus inizia stasera il cammino verso la finale tricolore. Biella il primo ostacolo, con gli ex Garri e Aradori desiderosi di uno sgambetto.

C'è chi avrebbe preferito evitarla e, potendo scegliere un altro incrocio con cui iniziare l'avventura dei playoff 2009, avrebbe auspicato perfino una sconfitta della Lottomatica lo scorso 10 maggio contro Cantù. Eppure Roma, in questi quarti di finale, trova quella Angelico Biella che negli anni ha spesso rappresentato un banco di prova ostico. Il team piemontese - allenato per il terzo anno consecutivo dal serio e preparato Luca Bechi - ha conquistato con merito il suo settimo posto, presentandosi ai nastri di partenza della post season giustamente appagata, ma con la voglia di giocare le proprie carte fino in fondo.

Dalla stagione 2001/2002, la loro prima in Serie A, i rossoblù hanno sempre puntato forte sul rendimento casalingo, approfittando di un fattore campo che si fa sentire per conquistare salvezze anticipate e, in alcune occasioni, un posto tra le grandi. Ne sa qualcosa la Virtus Roma, uscita vittoriosa dal palasport biellese solo in 3 occasioni su 8 (compresa però l'ultima, lo scorso 26 ottobre). Ma le frecce all'arco di Bechi non si limitano alla carica data dall'ambiente: anche in questa stagione ha pagato l'abituale politica societaria nella costruzione del roster, ovvero la ricerca di ottimi elementi - meglio se poco conosciuti - nel mercato USA, contornando gli americani con un solido gruppo di italiani e comunitari.

Il quintetto base dell'Angelico ne è l'applicazione logica. Ai due piccoletti terribili Smith e Gaines, si affiancano solitamente 3 giocatori molto alti, quasi intercambiabili nei ruoli di ali e centro: Gist, lo svedese Jerebko, e l'ex Virtus (non rimpianto da nessuno) Luca Garri. Ciò consente ai piemontesi di attuare un gioco vario, spesso brillante, con le chiavi saldamente in mano al play Joe Smith e una batteria di lunghi in grado di catturare molti rimbalzi, così come di scombinare le carte in tavola tentando spesso il tiro pesante. I punti deboli arrivano però dalla poca profondità della panchina, con i soli Valerio Spinelli e Pietro Aradori (altro ex, lo rivedremo in giallorosso la prossima estate?) come ricambi - seppur validi - per gli esterni, ma con i non irresistibili Jurak e Brunner a sostituire i lunghi titolari.

A coach Gentile non mancano di certo le contromosse. Roma ha sopperito alle assenze per infortunio di Gabini e Tonolli acquistando il centro sloveno Golemac, ma fino all'ultimo momento non sapremo se l'ultimo arrivato sarà inserito a referto: in caso negativo, ad Angelo Gigli e Andre Hutson il compito di farsi valere sotto i tabelloni, con il solo Brezec - da cui si attende finalmente il salto di qualità - pronto a subentrare nel reparto lunghi. Da valutare le scelte del coach virtussino negli altri ruoli: con Jaaber, ormai vero leader emotivo della squadra, saldo in cabina di regia, gli altri due posti in quintetto base se li contenderanno rispettivamente le coppie Becirovic-Douglas e De La Fuente-Datome.

Si parte questa sera alle 20:30, in un PalaLottomatica che si auspica vestito a festa per l'occasione e pronto ad accompagnare la truppa capitolina verso l'obiettivo dichiarato: una nuova finale tricolore contro Siena. Per questo l'avversario merita il massimo rispetto, ma non può togliere il sonno. Iniziare col piede giusto indirizzerebbe la serie in modo già netto; e disputare una partita ogni 2 giorni, per chi come Biella ha costruito una squadra affrontando tutta una stagione con un singolo impegno a settimana, farà la differenza e non potrà non fare emergere i veri valori del campo.

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