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100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

LOTTOMATICA-NGC CANTU' 77-64

Missione compiuta in casa Virtus Roma. Dopo aver raggiunto senza più dubbi il secondo posto in classifica già al termine del penultimo turno di campionato grazie alla sudata vittoria ad Avellino, la formazione capitolina completa al meglio un cammino in regular season alquanto altalenante, spesso incerto, a tratti paradossale, ma che si conclude con quella piazza d'onore, alle spalle di Siena, sin dall'inizio inseguita come imprescindibile obiettivo stagionale. La vittoria 77-64 contro la Ngc Cantù, quinto successo consecutivo, arriva al termine di un match di certo non da ricordare, ma utile in vista degli imminenti playoff.

Con la Lottomatica scesa in campo già certa del proprio piazzamento finale, avrebbero dovuto essere i biancoblù di coach Dalmonte a presentarsi al Palaeur con animo battagliero per giocarsi le ultime chance di qualificazione alla post season; ma quella vista ieri sul parquet romano non è sembrata più una squadra degna di questo appellativo: quasi impossibile trovare contenuti tecnici appena decenti nei primi due quarti di gara - degni più che altro dello sport storicamente battezzato da Dan Peterson col nome di "ciapanò" - con la Virtus che pur passeggiando non trova resistenze da parte del team brianzolo, apparso totalmente disunito, allo sbando a livello di spogliatoio e platealmente contestato dai tifosi lombardi arrivati fin sotto la volta del Nervi.

Per Nando Gentile c'è così modo di sperimentare e di poter dosare al meglio le forze degli uomini a disposizione, pensando agli impegni che verranno. Tanti i minuti concessi a Brandon Jennings, maggiore spazio rispetto alla media anche per un eccellente Gigli e per Brezec, un minimo di riposo in più invece per chi ha tirato la carretta lungo tutta la stagione, da Jaaber ad Hutson, fino ad un pienamente ritrovato Sani Becirovic. La partita sembra destarsi da un altrimenti inesorabile torpore soltanto nel finale della terza frazione, quando Kevinn Pinkney decide di distinguersi dalla massa inerte dei suoi compagni di squadra arrivati quasi per caso da Cantù, e con una serie di canestri pesanti sembra riaccendere qualche fioca fiammella di equilibrio e di spettacolo.

Ma è un fuoco di paglia: la Lottomatica non perde mai il controllo sul match, anche i giallorossi trovano la via del canestro con un minimo di continuità in più, tanto per non far concludere la gara con un punteggio imbarazzantemente basso, e negli ultimi 40 secondi c'è gloria anche per il quasi 17enne romano Valerio Staffieri, il cui canestro è accolto - come sempre quando un debuttante trova i primi punti in serie A - dall'ovazione del pubblico. Roma chiude quindi in scioltezza, con 4 elementi in doppia cifra e, tra le altre voci statistiche, la bellezza di 22 assist: sintomo di una voglia di giocare insieme, come un vero gruppo, che nell'arco di 30 partite è spesso mancata, ma che diventa imprescindibile quando si arriva a giocarsi un campionato nella fase ad eliminazione diretta.

Fase, quella dei playoff, che da giovedì vedrà la Virtus affrontare nei quarti di finale l'Angelico Biella, classificatasi al settimo posto. Avversario che negli anni è stato spesso ostico per i colori capitolini, ma che immaginiamo non possa togliere il sonno ad una formazione il cui obiettivo dichiarato è la finale scudetto, e che ieri ha dato una dimostrazione di maturità, contro quei pochi che fantasticavano sulla possibilità per Roma di evitare l'incrocio con Biella, perdendo il match contro Cantù. Opzione che per fortuna di tutti è stata smentita dai fatti. Perché questo tipo di calcoli - degni di chi può solo pensare in piccolo - si lasciano volentieri a chi è piccolo, e perché l'abitudine a vincere si alimenta, si costruisce, soltanto vincendo. Come la Lottomatica ha fatto e, speranza di tutti, vuole continuare a fare.

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