BASKET BLOG

100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

ALLELUJA NBA, HABEMUS ITALIANI

Chissà se in Italia, o almeno all'interno della Federazione, c'è chi fa il tifo per i tre giocatori italiani impegnati nel campionato NBA augurandosi che sfoderino prestazioni sempre più valide, ma contemporaneamente spera che le loro squadre perdano quante più partite è possibile... Resta infatti altamente probabile che nessuno tra Bargnani, Belinelli e Gallinari arriverà a giocare i playoff con la propria franchigia. Se però poi questo servirà davvero a far sì che la Nazionale azzurra si presenti ad agosto a giocarsi la qualificazione agli Europei al gran completo, sarà tutto da scoprire...

L'unica cosa ragionevole da fare a tutt'oggi è godersi una situazione per noi inimmaginabile fino a una manciata di anni fa, quando soltanto le fantasie più ardite osavano prevedere un atleta nostrano protagonista nel Nuovo Continente: figuriamoci vederne tre, ognuno dei quali sta dando il proprio ottimo contributo, proporzionalmente al minutaggio concessogli e alla sua maggiore o minore esperienza sui campi d'oltreoceano.

I 17 punti sfoderati dal rookie Danilo Gallinari nell'ultima uscita dei suoi NY Knicks, con tanto di sudata vittoria, fanno ben sperare soprattutto riguardo alle condizioni fisiche del più giovane dei nostri; se dovesse arrivare una guarigione pressoché completa dai suoi atavici guai alla schiena, il pubblico del Madison potrà dimenticare del tutto i già lontanissimi - e rimasti inspiegabili - fischi della notte del draft. Anche Marco Belinelli sembra sulla via del ritorno verso quei livelli altissimi mostrati prima dello stop per infortunio: 3 gare consecutive in doppia cifra, con tanto di stupefacente presenza ripetuta in quintetto base, denotano che nell'ambiente dei Warriors c'è fiducia intorno al bolognese. Vista l'aria che tirava fino allo scorso novembre, questo per Marco è il miglior successo personale e morale.

Capitolo Bargnani. Partiamo dall'ultima pagina, quella di stanotte. Toronto è stata battuta in casa dai Miami Heat e può dire addio ai playoff, ma c'è uno soltanto tra i Raptors che ha vinto, ed è proprio il Mago. Dall'altra parte, nel team della Florida, c'era colui che la stralunata dirigenza canadese aveva scelto la scorsa estate come centro titolare, quel Jermaine O'Neal che per mesi ha tarpato le ali ad Andrea togliendogli spazio, responsabilità, fiducia, rendendo oltretutto molto al di sotto del previsto. La prima battaglia vinta da Bargnani è stata lo scalzarlo dal quintetto titolare, la seconda il far rinsavire lo staff dei Raptors a suon di canestri fino alla cessione di O'Neal; la terza ed ultima è arrivata stanotte, con il Mago nettissimo vincitore della sfida personale con l'ex compagno.

La candidatura di Andrea al premio di Most improved player NBA dell'anno è doverosa. Forse non gli verrà assegnato, ancora più probabilmente è un riconoscimento dall'importanza assai relativa, ma qualcosa vorrebbe dire a livello morale per l'Italia cestistica nel suo insieme, che da troppo tempo non raccoglie nulla e che ha bisogno di continue iniezioni di fiducia.

0 commenti:

Posta un commento

Lettori fissi