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100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

LOTTOMATICA-SCAVOLINI 98-76

Nella 7° giornata di ritorno della regular season, pomeriggio senza insidie per la Virtus Roma di Nando Gentile contro una Scavolini Spar Pesaro giunta nella capitale con alcune assenze e scarse motivazioni. Privi di Hurd e con Carlton Myers presente solo per fare numero, i biancorossi resistono davvero una manciata di minuti ad una Lottomatica agile, reattiva, finalmente - e speriamo definitivamente - con ritrovata voglia di giocare.

In un PalaTiziano dal colpo d'occhio sufficiente, Roma si presenta ancora senza Sani Becirovic (i suoi tempi di recupero restano un mistero), e già nella prima frazione di gioco sembra poter disporre a suo piacimento dell'avversario, almeno fino a quando un paio di decisioni arbitrali forse eccessive - tra falli tecnici ed antisportivi - consentono ai marchigiani di rientrare in partita, seppur con i soli Akindele e Hicks degni di nota.

Nel secondo quarto, per la Virtus torna out Brezec, colpito fortuitamente alla testa e precauzionalmente non più rientrato neanche per sedersi in panchina, ed è in questa fase che arriva il meritato allungo per la formazione di casa: ogni giocatore chiamato in campo fa finalmente la sua parte, fornendo un rendimento sopra la sufficienza - se non fosse per un Jennings troppo spesso impreciso e confusionario - ed il vantaggio di 13 punti con cui la Lottomatica va all'intervallo basta per far alzare con largo anticipo bandiera bianca ad una Scavolini - già cortissima nelle rotazioni - apparsa davvero ben poca cosa, debole in alcuni ruoli e caratterialmente inconsistente in trasferta.

Nella ripresa c'è tanto spazio per capitan Tonolli, autore di minuti di sostanza e di qualità, non soltanto in difesa, che nel prossimo futuro potrebbero anche far comodo, ma a salire in cattedra è tutta l'ossatura italiana della Virtus. Angelo Gigli e Gigi Datome: cuore e testa, grinta e precisione, carattere e anche spettacolo. Senza nulla togliere ad altri - al pienamente ritrovato Hutson, al solito immenso Jaaber, ad un più convincente e preciso Douglas - sono loro due che hanno dimostrato ancora una volta in questa stagione di essere la vera anima della squadra.

Dopo la agevole passerella dell'ultimo quarto, c'è spazio per alcune considerazioni. Roma ha chiuso il match con il 60% nel tiro da 3; evento forse più unico che raro, ma utile per acquisire fiducia: magari in occasioni più importanti basterà anche qualcosina in meno per fare risultato. A referto per la Virtus troviamo anche 19 assist, 4 stoppate, 6 schiacciate, un +5 nel saldo tra palle perse e recuperate: se questi ragazzi ritroveranno con continuità il piacere di giocare, di divertirsi, di esprimere un gioco più fluido e piacevole, tutto l'ambiente ne gioverà.

Un'ultima provocazione: è la seconda circostanza consecutiva - dopo quella di mercoledì contro il Partizan - in cui la Lottomatica sembra esprimersi meglio senza avere in campo il suo asse sloveno sulla carta devastante, la strana coppia B&B (Becirovic & Brezec). Non vuole essere una bocciatura per nessuno, ma solo una curiosa serie di eventi. L'asso prelevato dal Panathinaikos, lo sappiamo, è decisivo e fa la differenza, quando sta bene. Da tempo Sani non sta bene, e infatti già prima di questo forzato stop non solo non faceva la differenza, ma anzi risultava spesso deleterio. Su Brezec è già stato detto tanto da troppi. Ritrovare il vero Becirovic - quello stratosferico dello scorso novembre - è la condizione necessaria per dare la giusta svolta al finale di stagione virtussino, in modo tale che la sua presenza sia non più dannosa ma di nuovo imprescindibile per tutti.

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