BASKET BLOG

100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

CIAO CIAO EUROPA

Era l'8 gennaio 2009. Quella sera, la Lottomatica Roma rivitalizzata da Nando Gentile si ritrovò ad un tiro libero di distanza dal raggiungimento di un risultato del tutto inaspettato fino a poche settimane prima: ad una manciata di secondi dalla conclusione del match casalingo contro il Tau, quel tiro libero di Gigi Datome, se realizzato, avrebbe permesso alla formazione capitolina di concludere matematicamente al primo posto il girone di prima fase di Eurolega. Ma la storia, di quel tiro rimbalzato sul ferro e della Virtus in Europa, è andata diversamente.

A distanza di due mesi, Becirovic e compagni non hanno più portato a casa una vittoria nella competizione continentale, e le colpe di cinque sconfitte in altrettanti incontri, con uno scarto medio di 20 punti, non possono essere ricercate esclusivamente nei pur malevoli sorteggio e calendario di Top 16. Ciò che appare sempre più evidente agli occhi di molti appassionati romani è che la sbornia del dopo-Repesa e dell'effetto-Gentile, con il conseguente trend positivo in campionato, sia ormai svanita, riportando a galla i difetti già mostrati in avvio di stagione sotto la guida del coach croato. Ma ciò che forse fa più male a quei tifosi che non fanno mai mancare la loro presenza al palazzo, ancor più del gioco e degli schemi che in campo latitano, ancor più della scarsa condizione di forma di molti elementi chiave della squadra, ciò che attira i maggiori rimproveri è una condotta societaria a loro giudizio inadeguata per un team che ambirebbe ai vertici italiani ed internazionali.

Già nelle stagioni precedenti, troppe volte è sembrato che bastasse davvero poco, un ulteriore piccolo passo in avanti, per rendere la realtà del basket romano stabilmente forte e credibile. Ma quest'ultimo passo ha sempre faticato a compiersi. Per roster incompleti al termine del mercato estivo, per innesti rivelatisi sbagliati e sostituiti con tempistiche rivedibili, per acquisti paventati ma mai arrivati e rimpiazzati con nomi di seconda scelta. Queste le “accuse” mosse dal pubblico capitolino alla dirigenza blugiallorossa; accuse che hanno trovato nuova linfa, quando ora sono serviti oltre due mesi per sostituire in rosa il rinnegato Allan Ray e per ingaggiare un assistant coach da affiancare a Gentile, oltre due mesi di incertezze in coincidenza di un periodo delicatissimo per l'intera stagione virtussina.

È scontato dire che la piazza romana ha vissuto nella sua storia anche recente momenti ben peggiori e visto scendere in campo formazioni assai meno valide tecnicamente: ma se durante quest'ultima fase precampionato gli obiettivi societari sembravano ben chiari, ed esprimevano l'intenzione di “migliorare i risultati della passata stagione”, salvo poi essere riveduti e corretti in corsa, nel momento in cui gli unici risultati realisticamente migliorabili – Coppa Italia ed Eurolega – già non potevano più essere superati, le accuse e le amarezze dei tifosi trovano ulteriore pane per i loro denti.

Le uniche risposte possibili ora da dare sono la conferma del secondo posto in regular season e il raggiungimento di una nuova finale playoff. Mancare questi obiettivi – paradossalmente allo stesso tempo i minimi ed i massimi obiettivi possibili, dato per assodato lo strapotere-Montepaschi sul nostro campionato – significherebbe dover aprire una seria riflessione in seno all'intera Virtus Roma. Nel febbraio 2007, il mai dimenticato – 43 subito a Vitoria contro il Tau nelle Top 16 di Eurolega significò l'inizio dello scricchiolarsi dei rapporti tra la Lottomatica e Jasmin Repesa, proseguiti non più come prima fino al punto di rottura dello scorso dicembre; se la formazione basca sia stata di nuovo inconsapevole protagonista – in occasione del match inizialmente ricordato – di un'altra “rivoluzione” interna alla compagine capitolina, potranno dirlo soltanto i prossimi mesi.

0 commenti:

Posta un commento

Lettori fissi