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100% PALLACANESTRO, ITALIANA ED INTERNAZIONALE

CLAMOROSO AL CIBALI

Come nei peggiori incubi. Non si è giocato nel mitico stadio catanese ma al palazzetto di viale Tiziano, eppure quanto accaduto ieri sera tra Lottomatica e Carife Ferrara ha del fortemente inaspettato, con le caratteristiche di una sceneggiatura scritta da una mente abile e cinica: il ritorno dell'ex Ray che si sveglia e si scatena sul più bello, la Virtus che si scioglie man mano sotto i colpi dell'americano ma non soltanto, i giocatori giallorossi che lasciano il campo tra le polemiche dopo il colpaccio operato dalla formazione emiliana, vittoriosa nella capitale per 88 a 93.

Roma si presenta ancora una volta con assenze importanti - al solito Becirovic si è aggiunto Rodrigo De la Fuente, entrambi a referto ma presenti in panchina solo per fare numero - ma nei primi minuti di match se ne accorgono in pochi. Gli uomini di Gentile sembrano poter scappare nel punteggio da un momento all'altro, e chiudono i primi 10 minuti con buon margine di vantaggio e 25 punti segnati, ottenendo buone cose anche dai discussi Douglas e Brezec. Troppo bello per essere vero?

Indiscutibilmente sì. Perché se nel secondo quarto la Lottomatica trova numeri e giocate da sogno da un eccellente Datome e ritrova l'Andre Hutson da battaglia che i tifosi più amano, numerose ingenuità dei padroni di casa consentono agli ospiti di mantenersi costantemente in linea di galleggiamento e di non perdere mai la scia, grazie soprattutto al "nanerottolo" Andre Collins dalla chirurgica precisione al tiro. La Carife trova contributi di altissima efficacia perfino dai gregari come Allegretti, così il risicato vantaggio capitolino resta tale anche dopo l'intervallo, fino a pochi secondi dalla conclusione del terzo quarto: fino a quel momento, il tabellino di Allan Ray riporta 4 punti segnati, e una prestazione complessiva a dir poco incolore. Ma proprio in quel momento, un tiro da 3 a fil di sirena dell'ex Villanova riporta Ferrara a -1.

L'ultima frazione di gioco riparte sulla stessa lunghezza d'onda, con un Ray ormai scatenato che trascina i suoi al primo vantaggio del match: una tripla, un gioco da tre punti, iniziative personali al limite; quanto basta per far crollare il castello di carte di una Virtus ormai alle corde psicologicamente, tenuta viva nel finale da un Ibby Jaaber commovente, mai domo, ma che da solo non può bastare per impedire ai bianconeri di coach Valli di espugnare il PalaTiziano. I primi ad uscire dal campo sotto gli insulti sono i direttori di gara, ma le principali colpe della disfatta non possono essere di certo attribuite a loro e ad una discutibile decisione su un fallo antisportivo.

Il contraccolpo in classifica sembra già molto pesante: con la La Fortezza Bologna sopra nei punti e negli scontri diretti, alla pari con Teramo, con Treviso e Milano ormai alle calcagna, la speranza è che la Lottomatica vista nelle ultime uscite sparisca al più presto. Proprio nel momento in cui sono venuti meno gli impegni europei e i conseguenti due impegni fissi a settimana, invece di trarne giovamento per il campionato la formazione romana sembra essersi sciolta come neve al sole. E le 2 sconfitte in 2 gare contro l'onesta truppa ferrarese - matricola che mai prima di quest'anno aveva visto la Serie A - rischiano di diventare presto motivo di rimpianto.

La gara di andata in Emilia segnò il punto più basso della gestione-Repesa, con le conseguenze che tutti ricordano. Oggi quest'ulteriore battuta d'arresto - se possibile ancora più dolorosa - rischia di incrinare le poche certezze rimaste in casa Virtus e riproporre agli appassionati un film già visto: con un Gentile in confusione nella gestione della squadra, delle rotazioni, del gioco, che sembra sempre più simile al suo predecessore; con troppe facce smarrite e timorose in campo; con quella che sembra sempre più spesso una collezione di nomi e di figurine piuttosto che una squadra, un gruppo che dia il massimo e che metta in campo ciò che sa fare per 40 minuti su 40, il prossimo futuro appare nebuloso. Nel momento in cui, tra poco più di un mese, bisognerà fare i conti con la classifica finale e con gli avversari che verranno nei playoff, l'augurio è che questi nefasti presagi risultino infondati...

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